mercoledì 11 settembre 2013

MI.TO.RM

Roma, 11 settembre. Come ogni anno, in questa data trovi i voli più scontati. Dunque si parte. Mi aspetta una brutta sorpresa, però. Riapro una valigia che avevo lasciato in una cantina di Milano, con i miei vestiti invernali, e salvo quelli che avevo portato con me in Tunisia, sono quasi tutti marci, da buttare, perchè c'è stata un'infiltrazione tempo fa - eppure mi avevano assicurato che erano stati risparmiati. Sono stata stupida a non controllare prima, fidandomi dell'aspetto asciutto della valigia. Quindi mi sono trascinata inutilmente due bagagli da Milano fin qui, passando per Torino. Ma soprattutto, vivo con sempre meno cose. Un po' un destino. Sono pronta.

Roma. Per la seconda volta in un mese. E stavolta con calma. Dopo tanti, troppi anni. E' proprio vero che il tempo cura le ferite, e ti riconcilia con il passato. Cammino per kilometri e kilometri in questa città, e nel quartiere in cui ho vissuto per due anni, come se non ci fossi mai stata. Sensazioni nuove, sorprendenti. Un bel tramonto sul Pincio, dove non andavo da quel concerto di Capossela, notte bianca 2007. Ma non tornerei a viverci. Troppo caotica, troppo piena di romani, turisti, auto e motorini. Che sofferenza passeggiare per il centro e vedere le auto che scivolano tra un monumento e l'altro!

Italia. Da quando sono tornata in Italia mi sento di nuovo pessimista. Provo insofferenza per le aspettative della società, l'ossessione estetica, il consumismo e l'idea del vivere inseguendo i soldi, che servono, ma in verità non ne servono così tanti, se si tolgono i bisogni indotti. Quest'aria non mi piace, è come se mi si volesse far sentire in colpa perchè da qualche mese di tutto questo non m'importa più nulla, vivo in un'altra dimensione, e anche quando tornerò ad una vita routinaria, spero di non perdere le belle consapevolezze che ho maturato.

MI.TO. L'altro giorno viaggiavo in treno, da Milano a Torino. Ho conosciuto una donna rumena, bionda, non curata ma a mio parere molto bella, sorridente, senza una ruga sul viso. Ha settant'anni, è piena di energie e da quando è giovanissima ha sempre viaggiato, e girato il mondo, da est ad ovest, unendo spirito d'avventura e lavoro. Ha pure tirato su, da sola, due figli, che ha fatto studiare all'Università e che ora stanno per diventare avvocato e notaio. Ma di viaggiare, loro, non ne vogliono sapere. Le ripetono che è matta. E lei ride, spirito giovane in un corpo vissuto, un grande valigione rosa al seguito, e il sogno di vivere un giorno nel posto prediletto, la Sardegna. Ha messo su un'agenzia di viaggi, stavolta da sola, e porta durante tutto l'anno gruppi di rumeni della Transilvania in Sardegna e a Torino. Che energia mi ha trasmesso!

Sono tornata malvolentieri a Torino, giusto per poche ore. E' come quando finisce un amore. Non sai spiegarne il motivo, ma semplicemente non ti piace più. La memoria emotiva per fortuna è breve e flessibile. Ci fa dimenticare in fretta le emozioni passate, e ci consente di non sentirne la mancanza, e anzi, di guardare avanti. Resiste il contatto solo per gli amici cari che ancora ci vivono.

(foto: autoscatto in cui mi specchio in una foto di Salgado)

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