domenica 2 marzo 2014

Snowden Rettore (in the name of freedom)



Glasgow, 22 febbraio 2014

Edward Snowden, 30 anni, l’ex dipendente della CIA che ha svelato l’utilizzo dei dati privati da parte del governo USA, è stato eletto Rettore dell’Università di Glasgow con oltre tremila voti il 18 febbraio 2014. Sembravano uno scherzo del tipo “vota Antonio” i manifesti appesi ad ogni angolo del Campus (“Vote Edward Snowden”) e invece la campagna aveva qualcosa di reale oltre che simbolico. Snowden vive da esule in Russia ed è diventato il simbolo della battaglia contro la invasività dell’intelligence americana nella vita privata degli individui di tutto il mondo, iniziata in modo sistematico e massiccio all’indomani dell’11 settembre, con una legislazione antiterrorismo al limite del costituzionale. Con questa elezione, gli studenti di Glasgow hanno voluto rendere omaggio alla libertà d’informazione e d’espressione di cui ogni Università dovrebbe essere veicolo.

Snowden ha così commentato la sua elezione: "Sono grato agli studenti dell’Università di Glasgow per questa dichiarazione storica in difesa dei nostri valori condivisi. Questa decisione coraggiosa ci ricorda che il fondamento di ogni apprendimento è audace: il coraggio di investigare, di sperimentare, di domandare. Se non contestiamo le violazioni dei diritti fondamentali delle persone libere di essere lasciate indisturbate nei loro pensieri, associazioni e comunicazioni – di essere libere dal sospetto senza causa – avremo perso il fondamento della nostra società pensante. La difesa di questa libertà fondamentale è la sfida della nostra generazione, un lavoro che richiede la costruzione di nuovi controlli e protezioni per limitare i poteri straordinari degli stati sulla sfera della comunicazione umana. Questa elezione dimostra che gli studenti della Glasgow University intendono aprire la strada, ed è mio grande onore servire come loro Rettore”.

Il ruolo di rettore non è di sola rappresentanza, ma presiede anche l’organo incaricato di gestire le risorse dell’Ateneo. Su questo punto, vi è da qualche mese un grande dibattito circa la decisione di destinare, da parte dell’Università di Glasgow, oltre 19 milioni di pounds in fondi d’investimento di combustibili fossili e compagnie quali Shell e BP. Gli studenti, con la raccolta di oltre 1000 firme (nell’ambito della campagna globale Go Fossil Free), chiedono di rivolgere tali investimenti ad altri settori, come quello delle energie rinnovabili, in ragione dell’impatto negativo che le industrie di combustibili fossili hanno e continuano ad avere sui cambiamenti climatici.

L’elezione ha suscitato commenti di ogni tipo. Da un lato, il prof. Scheuer della Georgetown University (US) ha definito tale scelta un segnale di fallimento del sistema universitario scozzese, poiché Snowden rappresenta a suo parere un modello negativo, che ha tradito la propria patria e danneggiato sia USA che UK. Dall’altro c’è il linguista americano Noam Chomski, che il 21 febbraio, in collegamento dal suo studio via Skype, si è complimentato con gli studenti per una scelta di libertà e indipendenza, mettendoli inoltre in guardia di fronte alla tendenza sempre più marcata delle Università anglo-americane di utilizzare i luoghi della creatività e della diffusione del sapere al servizio del mercato. Durante il suo breve intervento, egli ha elogiato e supportato la campagna contro i contratti da “zero ore” (una tipologia di contratto “a chiamata” introdotta in UK per favorire la flessibilità dei lavoratori occasionali e part-time, molto utilizzata nel settore dell’istruzione, della sanità e della ristorazione), che danno lavoro precario a più di 770 membri del personale amministrativo.



Nessun commento:

Posta un commento